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pubblicato il 03 / 01 / 2019

Il mercato auto nel 2018: i brand più venduti, l’alimentazione e il futuro che ci aspetta

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Secondo i dati pubblicati ieri dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a dicembre il mercato italiano dell’auto totalizza 124.078 immatricolazioni, in aumento del 2% rispetto allo stesso mese del 2017. I volumi immatricolati nell’intero 2018 ammontano, così, a 1.910.025 unità, il 3,1% (circa 60.000 vetture) in meno rispetto al 2017.

Diesel a picco, mentre crescono quelle a benzina, le ibride e le elettriche

Passando all’analisi del mercato per alimentazione, a dicembre 2018 risultano in crescita le immatricolazioni di autovetture a benzina, ibride ed elettriche, mentre risultano in calo quelle diesel, a Gpl e a metano.

Le autovetture diesel continuano a calare, -17% nel mese di dicembre, con una quota del 45,9%. Nel 2018, il calo delle autovetture diesel si attesta a -12% e la quota di mercato è del 51,2%. In crescita, invece, le immatricolazioni di auto a benzina, che nel mese registrano un aumento del 41% e nell’anno dell’8%. La quota di mercato ha raggiunto il 42% nel mese e il 35,5% nell’anno.

Le autovetture ad alimentazione alternativa rappresentano il 12,1% del mercato di dicembre e il 13,3% nel totale 2018, in calo del 4,8% nel mese e in crescita del 10% nel 2018.

Le autovetture Gpl risultano in calo, sia per quanto riguarda dicembre (-4%), sia nel totale 2018 (-3,5%), con una quota di mercato del 6,1% nel mese e del 6,5% nell’anno.

Le autovetture a metano subiscono, a dicembre, un pesante ridimensionamento (-50%), mantenendo, però, una variazione positiva, nel 2018, del 14%. La quota di mercato delle autovetture a metano è dell’1,1% a dicembre e del 2% nel 2018.

Continua la crescita sostenuta delle auto a zero emissioni: le immatricolazioni di vetture elettriche crescono dell’88% a dicembre, con un mercato di circa 370 unità, e del 147% nell’anno, sfiorando quota 5.000 unità. La quota di mercato di queste autovetture è dello 0,3%, sia a dicembre che nel 2018.

Infine, le autovetture ibride (incluse le plug-in) vedono il proprio mercato aumentare del 16,5% a dicembre e del 30,5% nel 2018. La quota di mercato delle auto ibride, a dicembre, è del 4,6% e nel 2018 è del 4,5%.

I segmenti

In riferimento al mercato per segmenti, a dicembre e nel totale 2018, Fiat Panda e Fiat 500 sono le auto più vendute del segmento delle superutilitarie. I due modelli, insieme, hanno una quota di mercato, nel segmento, del 55% a dicembre e del 52% nell’intero 2018. Lancia Ypsilon è l’auto più venduta a dicembre del segmento delle utilitarie, mentre Fiat Tipo è la più venduta del segmento C.

Sia a dicembre che nell’anno, Jeep Renegade e Fiat 500X sono i due SUV piccoli più venduti (Renegade nel mese, 500X nel 2018), mentre Jeep Compass è il più venduto dei SUV compatti e Alfa Romeo Stelvio è il più venduto dei SUV medi. I modelli del Gruppo FCA rappresentano il 21% del mercato dei SUV di tutte le dimensioni, sia nel mese che nell’anno. Nel 2018, il Monovolume più venduto è Fiat 500L.

Secondo l’indagine ISTAT, a dicembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori (base 2010=100) diminuisce da 114,7 a 113,1. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi) registra una dinamica negativa, peraltro in atto già dallo scorso luglio, passando da 101,0 a 99,8.

In riferimento al clima di fiducia dei consumatori, inoltre, per quanto riguarda i beni durevoli, tra cui l’automobile, l’indice relativo all’opportunità attuale all’acquisto risulta in diminuzione rispetto a novembre (da -42,3 a -50,3).

Secondo le stime ISTAT, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dell’1,6% su base annua (stabile rispetto al mese di ottobre). La stabilità dell’inflazione è dovuta a dinamiche contrapposte che si compensano: da una parte le lievi accelerazioni dei prezzi di alcune tipologie di prodotto (tra cui Beni alimentari lavorati, Beni alimentari non lavorati, Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, Servizi relativi ai trasporti da +1,8% a +2,0%), dall’altra il rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +9,5% a +7,8%), la cui crescita rimane però molto ampia e, insieme a quella dei regolamentati (stabili a +10,7%), contribuisce per circa la metà dell’ampiezza al tasso di inflazione e l’accentuarsi della flessione dei Beni durevoli.

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 31.989 immatricolazioni (-0,6%), con una quota di mercato del 25,8%. Nell’intero 2018, le immatricolazioni complessive ammontano a 504.473 unità (-10,1%), con una quota di mercato del 26,4%.

I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano nel complesso 31.648 immatricolazioni nel mese (-1,1%), con una quota di mercato del 25,5%. Andamento positivo per i brand Lancia/Chrysler (+38,6%) e Jeep (+60,3%). Bene anche Ferrari (+112,5%) e Lamborghini (+20%).

Nei dodici mesi, i marchi di FCA totalizzano 499.546 autovetture immatricolate, con un calo del 10,4% e una quota di mercato del 26,1%. Chiude positivamente il periodo gennaio-dicembre il brand Jeep (+70,7%), al quale si affiancano Ferrari (+16%) e Lamborghini (+59,4%).

Sono cinque, a dicembre, i modelli italiani nella top ten delle vendite, con Fiat Panda (10.418 unità) ancora in prima posizione, seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (4.355) e, al terzo posto, da Jeep Renegade (3.458), che si mantengono stabili.

In sesta posizione troviamo Jeep Compass (2.910), seguita, al settimo posto, da Fiat 500X (2.883).

La top ten del 2018 conta sei modelli italiani: Fiat Panda mantiene il primo posto (122.475 unità), seguita da Fiat 500X (49.930), da Lancia Ypsilon (48.560) e da Fiat 500 (44.146) rispettivamente al secondo, quarto e quinto posto. In sesta posizione si colloca Jeep Renegade (41.942) e in nona Fiat Tipo (40.332).

Il mercato dell’usato, infine, totalizza 337.269 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a dicembre 2018, registrando un calo del 5,2% rispetto a dicembre 2017. Nel 2018, i trasferimenti di proprietà sono 4.426.268, il 3,3% in meno rispetto al 2017.

“A dicembre, il mercato dell’auto, dopo le flessioni degli ultimi tre mesi, torna a crescere (+2%), anche grazie a un giorno lavorativo in più rispetto allo stesso mese del 2017, mentre chiude il 2018 con segno negativo (-3,1%) – commenta Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA.

La crescita mediamente contenuta di dicembre e il calo della chiusura d’anno (su cui hanno pesato le flessioni di settembre, ottobre e novembre) sono dovuti in buona parte alle conseguenze dell’entrata in vigore, dal 1° settembre scorso, dei nuovi standard sulla misurazione delle emissioni e, quindi, dell’obbligo di immatricolare esclusivamente vetture dotate di un propulsore Euro 6C e 6D temp. La crescita delle immatricolazioni a luglio e ad agosto al di sopra della media ha portato ad un effetto di compensazione nel mese successivo, mentre nell’ultimo trimestre dell’anno la situazione, seppur con qualche strascico negativo, ha incominciato a normalizzarsi.

Il 2018, in generale, ha visto un andamento altalenante del mercato: 7 mesi su 12 hanno chiuso con il segno meno. Nella prima parte dell’anno i fattori che più hanno inciso su questo trend sono stati dapprima l’instabilità politica e il clima pre-elettorale e poi la progressiva contrazione delle vendite di auto diesel, sulla scia di quanto accaduto negli altri maggiori mercati europei. Nell’ultima parte dell’anno, oltre a quanto già spiegato, hanno influito negativamente anche il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, l’ESI (Economic Sentiment Indicator) in calo e le tensioni politiche legate alla manovra finanziaria.

Difficile fare previsioni per l’anno appena iniziato, che si apre all’insegna della preoccupazione per le ripercussioni negative del bonus-malus – in quanto ad essere colpite non saranno solo le autovetture di lusso e di grossa cilindrata, ma anche moltissimi modelli ampiamente diffusi sul mercato – per il clima di incertezza economica, nonché per un contesto produttivo piuttosto critico (l’indice della produzione dell’industria automotive risulta in calo dallo scorso luglio e gli ordinativi da agosto). Un passo importante per la transizione verso una mobilità ad impatto zero è invece stato fatto con lo stanziamento a supporto delle infrastrutture di ricarica previsto dalla stessa Legge di Bilancio.

Ricordiamo infine – conclude il Presidente – che, a differenza degli anni precedenti, non sono scattati i tradizionali adeguamenti tariffari dei pedaggi autostradali di inizio anno, almeno sul 90% delle autostrade italiane, pur restando un fattore di incertezza per le società con le quali non è stato raggiunto un accordo. La sospensione degli adeguamenti tariffari risulta prevista per un periodo di almeno sei mesi”.

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