Gommisti aperti o gommisti chiusi? La nuova normativa non va nel dettaglio per i gommisti, vige tuttavia il buon senso e quindi, se anche la categoria non viene elencata nell’ultimo decreto Conte sul coronavirus, è ovvio che, per garantire trasporti, agricoltura, ma anche sicurezza e spostamenti del personale sanitario, delle ambulanze, delle forze dell’ordine, dei camion che riforniscono i supermercati, di coloro che comunque devono recarsi al lavoro, ecc., anche i gommisti, come i meccanici e i benzinai, dovranno garantire – nel rispetto delle regole per evitare il contagio da coronavirus – il servizio di assistenza in tutta Italia.
Gommisti aperti, sì, ma cosa sta succedendo realmente? Qualcuno apre, qualcuno rimane chiuso per pura del contagio da coronavirus e qualcuno, invece, abbassa la serranda, lasciando un cartello con un numero telefonico di reperibilità per le emergenze e le reali necessità.
Il consiglio per tutti rimane dunque quello di restare a casa il più possibile, spostarsi solo se necessario e nel rispetto delle regole, ma se si buca o le gomme sono pericolose, è possibile recarsi dal gommista più vicino per chiedere il servizio che consenta di ripristinare la mobilità necessaria.
Non polemiche sterili, ma buon senso, quindi, e attenzione a garantire il funzionamento delle filiere da parte dei gommisti, in attesa che anche le loro associazioni di categoria si esprimano ufficialmente, trovando magari una regola/soluzione per garantire assistenza in proporzione al numero di abitanti o alle reali necessità di flotte, presidi sanitari e forze dell’ordine.
Cerca il gommista più vicino e chiamalo per sapere se è aperto
Aggiornamento 13/03/2020: la circolare delle associazioni
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