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pubblicato il 13 / 02 / 2024

Il settore automotive italiano tra incentivi ed investimenti

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L’industria dell’automotive in Italia ha visto alti e bassi negli ultimi anni. Tra investimenti, crisi, ripresa del mercato delle immatricolazioni e delle compravendite e start up innovative, il panorama nazionale è in continuo cambiamento. 

Tra le tante novità del 2024 ci sono gli incentivi di 940 milioni di euro annunciati dal Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) che puntano sulla sostenibilità, il sostegno per l’acquisto dell’usato e di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Ad esempio, il piano del governo dovrebbe prevedere incentivi fino a 13.750 euro per un’auto elettrica, di 2.000 euro per l’usato e fino all’80% per l’acquisto e l’installazione di colonnine. 

“Il 2024,” ha detto il Ministro MIMIT Urso, “sarà un anno sperimentale per gli incentivi al settore auto. E l’obiettivo finale è l’aumento della produzione di veicoli in Italia, incentivando anche gli investimenti nel settore automotive e la riconversione produttiva.

Molti di questi provvedimenti del governo mirano a risolvere la questione Stellantis con l’amministratore delegato (AD) della casa d’auto che ha recentemente dichiarato che “gli impianti in Italia sono a rischio.” Durante un’ intervista con la rivista internazionale Bloomberg, l’AD Carlos Tavares ha criticato il governo e la sua inattività e inazione per salvare l’industria automotive italiana. 

“Se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio le fabbriche italiane,” ha detto Tavares, “il mercato dei veicoli elettrici in Italia è molto, molto piccolo.”

Come risposta all’AD di Stellantis, il ministro Urso ha annunciato il pacchetto di sussidi mentre si discute la possibilità di una partecipazione attiva del governo italiano nell’impresa di automotive. Quindi, parte della ripresa dell’industria dell’auto nazionale proviene dal supporto governativo. Infatti, sussidi ed incentivi sono fondamentali per promuovere le aziende locali e, allo stesso tempo, per renderle appetibili agli occhi di investitori italiani e non solo. 

Lo sa bene la start up tutta italiana di automotive CarX. Si tratta di un’azienda innovativa che combina strumenti di lavoro tradizionali come i cacciaviti forniti dal leader del settore RS, con la tecnologia. Così nasce l’automotive del futuro. Infatti, la ricerca e lo sviluppo di CarX si concentrano sulla mobilità elettrica, per promuovere la sostenibilità e l’accessibilità nei veicoli elettrici. Recentemente, un investimento di 500mila euro di Camfin Alternative Assets ha dato risorse importanti alla start up che potrebbe lanciare il suo primo prodotto ufficiale a metà 2024. 

Tra incentivi del governo italiano, start up innovative e il successo dei veicoli “alternativi,” l’industria dell’automotive nazionale conta anche su realtà consolidate come la Ferrari. 

Infatti, la Rossa italiana non ha nessun piano di lasciare i suoi stabilimenti storici in Italia. Tutto il contrario. Il piano aziendale per il 2023-2026 prevede investimenti per 4,4 miliardi di euro sull’onda del successo degli anni precedenti. Con una crescita della base clienti del 25% tra il 2018 e il 2022, la Ferrari è ancora capace di attrarre gli acquirenti, anche grazie alle sue nuove quattro vetture ibride. E, sicuramente, l’annuncio di febbraio 2024 ha sconvolto gli appassionati della Ferrari e spinto la casa di Maranello in borsa. 

Dopo aver annunciato che il campione di Formula 1 Lewis Hamilton si aggiungerà al team di Maranello nel 2025, accanto a LeClerc, il brand è cresciuto in borsa di oltre il 9% in meno di 24 ore, raggiungendo il valore di 353 euro. 

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