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pubblicato il 15 / 03 / 2024

Insalate con polveri da pneumatici? 12 su 15!

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Dodici insalate su quindici, acquistate presso la grande distribuzione, contengono residui di pneumatici. E’ questo lo sconcertante risultato di un test condotto dalla rivista per la tutela dei consumatori svizzero-tedesca K-Tipp.

Le polveri disperse dall’abrasione dei pneumatici, grazie all’azione del vento e della pioggia, si infiltrerebbero nel terreno, raggiungendo i campi e le radici delle piante. Secondo il centro elvetico Ecotox, nella sola Svizzera vengono diffuse ogni anno almeno 10.000 tonnellate di polvere di usura dei pneumatici.

I giornalisti della testata hanno acquistato diversi tipi di insalata in vari negozi svizzeri e li hanno inviati ad un laboratorio di Vienna per le analisi e la ricerca delle sostanze chimiche che vengono utilizzate per la produzione dei pneumatici. Risultato: 12 delle 15 insalate testate contenevano residui di polvere di gomma.

Il laboratorio austriaco, per sicurezza, ha ripetuto più volte i test e ha trovato il maggior numero di residui chimici nella lattuga, nella rucola e negli spinaci provenienti dall’Italia. I valori massimi riscontrati erano compresi tra 59 e 104 nanogrammi per grammo di insalata.

Anche altre nove insalate coltivate in Svizzera, Italia e Spagna sono risultate contaminate da sostanze chimiche provenienti dai pneumatici, ma in quantità minori, comprese tra 0,1 e 45,9 nanogrammi. Solo in tre di queste insalate il laboratorio non ha trovato residui di pneumatici.

La rivista K-Tipp riporta anche il commento di Thilo Hofmann, responsabile della piattaforma di ricerca Plastik in der Umwelt und Gesellschaft (plastica nell’ambiente e nella società) presso l’Università di Vienna, che si dice sorpreso da questi risultati. “Non l’avrei mai sospettato”, afferma l’esperto, nonostante nel 2022 avesse dimostrato, in laboratorio, che le piante possono assorbire le sostanze chimiche dalle microplastiche attraverso il loro sistema radicale.

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Se e quanto questo inquinamento sia dannoso per la salute a lungo termine non è ancora chiaro, ma la rivista svizzera spiega che quasi tutte le sostanze trovate nelle insalate sono considerate allergeniche e dannose per l’ambiente a lungo termine, mentre alcune sono addirittura sospettate di aumentare il rischio di cancro o di nuocere alla fertilità.

Alla luce di questa indagine, K-Tipp ha chiesto ai grandi distributori se, al momento dell’acquisto dell’insalata, si preoccupano del fatto che i campi di coltivazione possano trovarsi vicino a strade trafficate o siti industriali. Aldi ha dichiarato di rispettare i requisiti di legge applicabili all’acquisto di verdure. Lidl afferma che nella scelta delle aree di coltivazione vengono presi in considerazione diversi criteri. Denner ammette che la vicinanza dei campi a vie di transito o aree residenziali e industriali non ha alcun ruolo nell’approvvigionamento degli ortaggi. Infine Migros e Coop scrivono che non esistono limiti legali per gli inquinanti misurati dal laboratorio e che l’ubicazione dei campi di lattuga non viene controllata.

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