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pubblicato il 10 / 12 / 2019

Oli a bassa viscosità: bassa fino a che punto?

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Negli ultimi cinque anni si è verificato un netto cambiamento nelle specifiche degli oli con l’emergere degli oli con SAE a bassa viscosità. Ma fino a che punto si può scendere? Un interessante articolo di Castrol.

I motori stanno diventando sempre più piccoli e più potenti grazie alla turbocompressione, ma una simile tendenza non deve implicare la rinuncia ad affidabilità e longevità. È fondamentale che la vita utile del motore sia pari a quella del veicolo. Un modo semplice per aumentare l’efficienza del motore con il lubrificante è rendere quest’ultimo meno denso, riducendone la viscosità. Se l’olio è troppo fluido, però, si possono verificare fenomeni di usura.

La Society of Automotive Engineers (SAE) ha sviluppato una scala per misurare la viscosità degli oli motore. Le viscosità sono indicate con la sigla “SAE XW-XX”: la prima parte denota la viscosità dell’olio alle temperature più fredde: più il numero è basso, più è bassa la temperatura a cui l’olio può essere utilizzato (in altre parole, meno si ispessisce l’olio quando è freddo). La seconda parte denota la viscosità dell’olio quando è caldo (100 gradi Celsius) e rappresenta la resistenza dell’olio a fluidificare alle temperature più alte. Un olio di grado 5W-30 si ispessisce meno alle basse temperature rispetto a uno di grado 10W-30. Un olio di grado 5W-30 è più fluido alle alte temperature rispetto a uno di grado 5W-40.

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Negli ultimi cinque anni si è verificato un netto cambiamento nelle specifiche degli oli con l’emergere degli oli a bassa viscosità. Dieci anni fa il tipico olio per un motore moderno standard aveva un grado SAE 5W-30. Ma la situazione è cambiata. Oggi molti dei nuovi motori richiedono oli di grado 0W-20. Fino a cinque anni fa, questa era la specifica di viscosità più bassa sul mercato. Ma le case costruttrici richiedono efficienze sempre maggiori, per cui la SAE ha aggiunto le specifiche 0W-16, 0W-12 e 0W-8.

L’olio motore svolge una serie di funzioni. Fra quelle primarie vi sono la riduzione dell’attrito e la protezione dall’usura. Gli oli con viscosità più bassa possono contribuire a ridurre l’attrito, promuovendo il risparmio del carburante. Tuttavia, la spinta a progettare e sviluppare oli sempre più fluidi aumenta la necessità di additivi nella formulazione, un fattore di cui i tecnici Castrol sono consapevoli. Man mano che l’olio diventa più fluido, aumenta il rischio di contatto metallo contro metallo, quindi gli additivi dell’olio devono essere attentamente formulati al fine di proteggere il motore.

Sul mercato ci sono già un paio di motori progettati per oli 0W-16, una caratteristica che viene specificata. Siamo al valore più basso mai visto finora, ma sono in fase di progettazione motori che funzioneranno a viscosità ancora inferiori. Quando si osserva la grande fluidità di questi oli, è difficile immaginare che prodotti con una viscosità simile possano proteggere i potenti e sofisticati motori moderni. Eppure sono in grado di farlo, perché non sono solo più fluidi, ma anche più forti.

Il vero interrogativo è: quanto può arrivare a essere fluido un olio senza smettere di essere efficace? “0W-8 è al momento la viscosità più bassa sulla scala SAE e probabilmente basterà per il prossimo futuro”, spiega Paul Beasley, Expert Technologist presso il centro di ricerca Castrol di Pangbourne.

Un aspetto centrale della discussione è il futuro dei motori a combustione interna (MCI). Per quanto continueranno a essere utilizzati? Tutti gli indicatori dimostrano che il mercato degli MCI è ancora in crescita. Il parco auto globale crescerà fin quasi a raddoppiare nei prossimi 20 anni. Una percentuale significativa dei nuovi veicoli sarà elettrificata in qualche misura ma tutti, a eccezione dei veicoli elettrici puri, necessiteranno di un lubrificante per il motore.

“Per il momento, il grado 0W-8 è probabilmente sufficiente”, insiste Beasley di Castrol. “Forse lo sarà anche per il resto della vita dei motori a combustione interna, ma questa non è ancora una certezza. Stiamo lavorando tutti a oli con un livello di viscosità inferiore. Stiamo studiando oli con livelli di viscosità ben al di sotto di quelli contemplati dalle case costruttrici perché abbiamo bisogno di valutare le diverse possibilità. In questo modo, quando uno dei nostri partner ci prospetterà l’esigenza di prodotti con maggiore fluidità, potremo rispondere con competenza, illustrando ciò che abbiamo scoperto”.

Beasley è certo che il futuro sarà all’insegna della fluidità. “Gli oli sono sempre più fluidi, ma devono restare forti per continuare ad assolvere a tutte le attuali funzioni in condizioni sempre più difficili”, conclude.

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