Cala il sipario sul mondiale WRC 2022, che si chiude con la vittoria di Thierry Neuville nel Rally del Giappone, segnato da molti stage cancellati il venerdì e il sabato e dalla pioggia da metà mattinata la domenica.
Assegnati già nelle gare precedenti i titoli piloti e costruttori del WRC1, l’unica sentenza ancora da emettere riguardava il WRC2, nel quale il titolo è andato al finlandese Emil Lindholm su Skoda Fabia.
I challenge
Durante il week-end, piloti e gomme sono stati messi alla prova dagli asfalti generalmente scivolosi e dallo scarso grip, che è stato ridotto ancor di più dall’accumulo, passaggio dopo passaggio, di terra, foglie e pietre, che hanno anche aumentato il rischio di danni agli pneumatici. Al venerdì le cose sono state complicate dai tracciati particolarmente stretti e tortuosi che hanno imposto ai piloti numerosi tagli, mentre la domenica è stata caratterizzata dalle temperature più basse e dalla comparsa della pioggia. Date le condizioni, l‘usura delle gomme è stata molto contenuta durante tutto il fine settimana e in linea con questa tipologia di gara.
La scelta gomme
Venerdì e sabato, la strategia gomme è stata univoca e praticamente obbligata per tutti i team WRC1, in tutte le sezioni di gara: cinque P Zero Hard, che in questa gara erano la prime.

Unica eccezione dei primi due giorni è stata rappresentata da Thierry Neuville su Hyundai che il sabato pomeriggio ha gareggiato con quattro hard, tenendo pronta una soft nel bagagliaio per affrontare la superficie mista asfalto-sterrato dell’ultima prova speciale. L’attesa della pioggia ha differenziato notevolmente le scelte dei piloti domenica mattina. Mentre i due equipaggi Hyundai, Neuville e Ott Tanak, hanno prudentemente preferito portare in gara due gomme di tutti i tipi a disposizione (P Zero Hard, P Zero Soft e Cinturato da bagnato), quelli Toyota hanno rinunciato alle gomme da bagnato con la sola eccezione di Takamoto Katsuta che ne ha portata in gara una.
I due piloti Ford hanno fatto una scelta opposta tra loro: quattro soft e due wet nel caso di Gus Greensmith ed esattamente il contrario nel caso di Craig Breen, il quale si è imposto nelle due ultime prove corse sotto la pioggia.
Terenzio Testoni, rally activity manager: “Questo Rally del Giappone, anomalo per le temperature alte e per le condizioni generalmente asciutte, compendia perfettamente la stagione di Pirelli, nella quale le gomme sia gravel sia da asfalto hanno costantemente assicurato affidabilità, resistenza agli urti, bassa usura e prestazioni. Per questo posso tranquillamente affermare che per noi è stato un anno pieno di soddisfazioni durante il quale, sebbene la sfida delle nuove macchine ibride si stata pienamente vinta, abbiamo continuato a sviluppare nuove soluzioni, facendo tesoro di quanto appreso gara dopo gara. Ora è già tempo di concentrarci sulla prossima stagione, per la quale stiamo mettendo a punto una evoluzione delle gamme da asfalto e da sterrato. Faccio le mie congratulazioni ad Emil, un altro giovane pilota la cui carriera stiamo seguendo e supportando con attenzione, come sempre facciamo con i nuovi talenti”.
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